“Torniamo all’antico e sarà un progresso.”
– GIUSEPPE VERDI
Sono tante le domande che mi vengono rivolte a proposito del mio lavoro. Mi chiedete spesso quali tecniche di pittura utilizzo, come stampo i prodotti di cartoleria, quali studi ho portato avanti, ma anche questioni legate a partita iva, spedizioni ed e-commerce.
C’è una domanda ricorrente che ho spesso sottovalutato:
“Dove trovi l’ispirazione per i tuoi disegni?“
“Non lo so!” E’ la risposta istintiva che darebbero molti disegnatori inclusa me. Sicuramente c’è un grande cassetto nell’anima che raccoglie percezioni e dettagli dal mondo, e che il cervello si diverte a trasformare in immagini.
Però c’è un livello più profondo da esplorare per trovare la vera risposta a questo interrogativo ed io me ne sono accorta recentemente, quando il mio nuovo studio è finalmente riuscito a contenere tutti gli oggetti raccolti negli anni!
Passione vintage
Forse è nato tutto dallo scrigno di bottoni che mia nonna, sarta, mi dava da piccola per giocare;
o forse dai pomeriggi passati a tirar fuori abiti e cianfrusaglie dalle scatole dei travestimenti.
Nella grande casa di campagna in cui ho trascorso l’infanzia si accumulava roba di tutti i tipi, lasciata dalle tante persone che negli anni l’avevano abitata. Riuscivo quindi a trovare i giocattoli degli anni ’60 dei miei zii, abiti di inizio secolo delle nonnine o vecchie cartoline ingiallite.
Probabilmente quel gusto di “riscoperta” di oggetti dimenticati mi ha sempre accompagnata fino a diventare vero collezionismo; sono diventata un’esploratrice di soffitte e cantine, archeologa di scaffali dimenticati e mensole impolverate.
Mi affascina tutto ciò che porta con sè una storia, un odore, un’utilità ormai superata. Da questi piccoli ritrovamenti fortuiti è venuta fuori una galleria di feticci deliziosi, che nel mio caso diventano… disegni!
A volte anche l’oggetto più insignificante può diventare protagonista di qualcosa di grande.
Non è solo una questione estetica, cerco di trovare il mio personale utilizzo di queste meraviglie.
Le scatole di latta sono un grande amore e le riempio con facilità: all’interno potreste trovare matite, tappi per pennelli, bottoni, ritagli di carta, adesivi…
Il mio compagno ed io siamo appassionati di fotografia analogica, abbiamo persino allestito una camera oscura in casa, e le macchine fotografiche che vedete sono diventate nostre compagne di viaggio!
Ecco quindi che la biottica Rolleicord è diventata un quaderno per amanti della fotografia, la Polaroid del ’72 la protagonista di una stampa realizzata su carta di cotone, la Olivetti Lettera 32 un quaderno dedicato a tutti gli amanti della scrittura!
Poi c’è la passione per le mongolfiere… La riconoscete? L’ormai celebre copertina del diario nascita viene proprio da questa deliziosa miniatura di balloon.
Insomma, come forse avrete capito, nel mio studio e nei miei lavori si respira un sapore retrò.
Spero di aver risposto alla domanda iniziale e vi ringrazio per avermi letta fin qui.
Mi auguro che tutti possano trovare quella scintilla che infiamma l’animo e che fa sentire vivi, com’è per me il ritrovare vecchi oggetti dimenticati.
Questo post è nato da un’intima newsletter del 2022. Se non volete perdere le prossime lettere cliccate subito sul pulsantone qui sotto.
1 Commento